Monti Sibillini
di Ecoikos
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Parco Nazionale dei Monti Sibillini, istituito nel 1993 e situato nel Appennino Umbro-Marchigiano, è uno dei pochi territori italiani ancora poco contaminati dal turismo di massa. Il Parco si estende su una superficie di 70.000 ettari e si trova sulla linea di confine delle Regioni Umbria e Marche e comprende le province di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Perugia. La flora, molto variegata, è tipica delle montagne appenniniche (clicca qui per un elenco delle principali specie arboree ed arbustive presenti nel Parco). Anche la fauna è molto ricca: nel Parco trovano casa i lupi, l'aquila reale, lo sparviero, caprioli e gatti selvatici, istrici, falchi pellegrini e il maestoso gufo reale. Tra i boschi di faggi e carpino nero è possibile incontrare lo scoiattolo rosso. Tulle le foto in questo album sono state prese ai primi di Agosto del 2007.


Vista verso la piana del Castelluccio da Norcia
dalla Fonte della Jumenta sul Monte Prata.


Ecco dove siamo


Una varietà di Carlina,

pianta locale della famiglia Asteraceae.


Castelluccio di Norcia

è un piccolo borgo nel cuore dei Monti Sibillini. Situato su una caratteristica altura (a quota 1452 metri) nel mezzo di una vasta piana incastonata tra i monti erosi dal vento. Il paese di Castelluccio vive in gran parte sulla coltivazione ed il commercio delle lenticchie, famose in tutto il mondo.


La Piana di Castelluccio,

o meglio il Pian Grande, è una vastissima pianura che circonda il colle su cui si erge il paesino. La Piana è interamente adibita alla coltivazione delle lenticchie ed i paesaggi nel corso delle stagioni variano in base ai ritmi delle colture.

Da notare il boschetto a forma d'Italia sul pendio delle colline antistanti che, purtroppo, dimostra quanto "accurato" è stato lo scellerato disboschamento perpetrato dai nostri antenati.


Pian Grande di Castelluccio

D'estate la Piana assume un colorito brunastro,il paesaggio è "secco"e brullo perchè la terra riposa... Nel mese di maggio (fino a fine giugno) invece si colora dei mille colori dei fiori di lenticchia (ma anche margherite e fiordalisi).


Il Monte della Sibilla,

già la dimora della Sibilla Cumana, la più famosa tra tutte le Sibille, si erge maestoso a 2.173 metri.

Vista da Montemonaco


Salendo al Monte della Sibilla

Il monte stesso si trova a destra della foto (la cima non è visibile) ed è accessibile tramite un comodo sentiero. Per le escursioni alla cima del Monte Sibilla si parte dal Rifugio Sibilla.


 
Sotto: Due viste del versante opposto.



Corona del Monte Sibilla

Poco sotto la cima del Monte, nella "corona" di roccia che lo circonda, si trova la famosa Grotta della Sibilla.

Una Grotta oggi non visitabile e di ubicazione incerta a causa dei terremoti che hanno scosso la zona, dove le leggende raccontano abiti l'illustre Profetessa antichissima d'anni e di prudenza che conosce tutte le cose che sono state e che saranno. Con la Sibilla, maliarda espertissima sempre pronta a invischiare nelle sue maglie chiunque osi avvicinarsi al suo Regno, abita nella Grotta tutta la sua Corte fatata.


Grotta della Sibilla

Le Leggende narrano inoltre che all'interno della Grotta vi sia il Paradiso della Sibilla fatto di immensi tesori. Secondo alcuni autori la Sibilla è saggia profetessa, secondo altri una demoniaca incantatrice e a volte queste due distinzioni sfumano l'una nell'altra.


A Montemonaco è possibile visitare il
Museo della Sibilla.


Le Gole dell'Infernaccio

sotto il Monte Sibilla.


Monte Vettore

è la cima più alta di tutti i Sibillini (2476 m).

Anche il Monte Vettore è circondato da un alone di oscure leggende. Su un'altra cresta del Monte si trova il Lago di Pilato racchiuso in una valletta di origine glaciale. Secondo una leggenda nel Lago si troverebbe il corpo di Ponzio Pilato condannato a morte da Tiberio. Nei secoli, il Lago è sempre stato mèta di Negromanti che lì si recavano per far consacrare i loro Libri del Comando dai Demoni che si dice abitino quelle acque. Si narra inoltre che gli abitanti della città di Norcia dovessero scegliere ogni anno un cittadino e gettarlo nel Lago come sacrificio per i Demoni affinchè essi non scatenassero tempeste sulla città.


Monte Vettore imbronciato.

Clicca qui per un'altra vista del Monte Vettore

Sotto: altri esempi di flora endemica:
elicriso selvatico (Helichrysum, a sinistra)
ed una bella varietà di cardo (Carduus)


 
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